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DANNI A PRIORI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 16 del 24.4.2011

DANNI A PRIORI

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Quel che doveva succedere si sta puntualmente avverando, come prevedibile e come ipotizzato più di quattro anni fa su queste pagine da chi vi scrive (“Il collaudo del tempo”, n. 35 del 1° ottobre 2006). Il piano di legno del ponte pedonale che unisce il quartiere di Sportella Marini e le ex Fornaci Hoffman sta mostrando i primi evidenti segni di deterioramento; prevedibile perché quelle assi, al momento di venire impiegate, non lasciavano affatto intendere di essere state trattate chimicamente, tipo traversine ferroviarie di un tempo. Il tema non è nuovo. Accadde già per il ponte pedonale di Ponte d’Antimo, il cui piano inizialmente di legno, logoratosi nell’arco di pochi anni, fu poi sostituito con un piano metallico, com’è tuttora. Se non si interviene in tempo ed in modo adeguato, è facile ipotizzare che anche il ponte pedonale sul Topino subirà la stessa sorte. Se così fosse, si saranno fatti nuovamente i lavori due volte, spendendo due volte anche i nostri soldi. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, dice una celebre frase di Giulio Andreotti. Quando, in questo ed altro genere di lavori, certi copioni si ripetono regolarmente, pensar male che il problema sia messo in conto a priori nel prezzo finale, sarà legittimo o sarà peccato?

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