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ORRIDO URBANO

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 12 del 25/3/2001

ORRIDO URBANO

Il Sindaco di Foligno, nel suo saluto natalizio all’Auditorium, non mancò di sottolineare come, con la progressiva conclusione dei cantieri della ricostruzione, il centro storico metta in mostra sempre nuove meraviglie, obbligandoci a girare incantati per le vie cittadine con lo sguardo all’insù. Per effettuare quelle finiture che ammiriamo e che la collocazione storica ed urbanistica degli edifici ha richiesto, molti concittadini hanno dovuto sostenere un impegno supplementare, talvolta anche fuori dei centri storici, magari assoggettandosi a disposizioni informali, incomprensibili o contraddittorie ed in taluni casi con un aggravio spesa interamente a proprio carico. Un prezzo da pagare per una città più bella? Non per tutti. Perdendoci con lo sguardo tra una gronda ed una tinta, un imbotto e un davanzale, un portone ed un’arco, capita infatti di scoprire opere meno recenti che di rispetto storico ed architettonico non solo hanno poco o nulla ma che, nel rinnovato contesto, costituiscono un contrasto stridente. Un esempio è questa enorme presa d’aria di un impianto di condizionamento di un ufficio in pieno centro, ben visibile da Piazza della Repubblica, un’opera ante sisma, ma non tanto. Forse allora si poteva chiudere un occhio. Oggi, per non vedere, occorre chiuderli tutti e due. A breve la città avrà anche una nuova pavimentazione e, c’è da immaginare, un nuovo “arredo urbano”. Per l’orrido urbano, invece, qualcuno ha provveduto già.

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