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DIVIETI COI PIEDI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 46 del 25/12/2005

DIVIETI COI PIEDI

La scorsa settimana abbiamo parlato di Piazza della Repubblica, parcheggio selvaggio con i divieti vanificati dal vento, vero o simulato che sia (“Divieto di vento”). Sta di fatto che quando restano eretti, i segnali di divieto di sosta vengono occultati in qualche cantuccio. Il risultato è lo stesso. Spuntano però nuovi “divieti”, di tipo privato ed artigianale, che graziano, ignorandole, le automobili, le sole a sostare senza regole, ma che si ritiene portino clienti ed affari, per colpire invece i soli mezzi a due ruote, biciclette comprese, i cui conducenti sono forse assimilati a pezzenti, barboni o accattoni molesti. Un giorno forse, arriveremo addirittura al divieto di circolazione e di sosta per chi va a piedi. A subire i colpi più duri, però, è il lessico. Il plurale di MOTOCICLO diventa MOTICICLI. A proposito di estremità inferiori, emblematica è la collocazione del cartello ed inevitabile l’accostamento: un divieto fatto coi piedi, l’amor proprio dei ciclisti e la lingua italiana… messi sotto le scarpe.

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