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CITTA’ DA BUCARE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 21 del 6/6/2010

CITTA’ DA BUCARE

Tempo di Quintana, tempo di “rinnovellata tenzone” ma anche di “concordia ed amor de la cittade tutta”, come direbbe il bando ai cittadini. Teoria e pratica. La “sfida” è sempre meno “cavalleresca”, l’agonismo esasperato, i toni accesi, le contrapposizioni aspre, la parte vincente umilia e dileggia i perdenti. Al di fuori della contesa tra le parti, c’è quella che oppone i quintanari a quei cittadini che di parte non sono e non vogliono essere. Da un lato c’è chi ritiene che in nome della Quintana tutto sia giustificato, dall’altro chi vorrebbe che proprio la Quintana sia di buon esempio. Pare facile. Domenica pomeriggio, Piazza della Repubblica. Alcuni rionali fanno dei buchi in terra con il trapano per fissare due trespoli in funzione di eventi collaterali. Alcuni buchi sono tra una pietra e l’altra, come sarebbe tollerabile. Altri buchi, invece, sono proprio nella pietra, nell’immagine si vede chiaramente. Uno sfregio “piccolo piccolo”. Anni fa gli stessi rionali bucavano Palazzo Comunale e la targa di via Colomba Antonietti per chiudere la via stessa con un portone. Un vizio. Piazza della Repubblica, a turno, una proprietà privata di chiunque, non solo quintanari, da usare ed abusare a piacere. Il tempo ed i maltrattamenti patiti fino a ieri hanno già gravemente logorato la pavimentazione, ma non è mai troppo. Il Comune di Foligno lascia fare. Qualche buco in più, che vuoi che sia?

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